2018-01-18 16:00:00
Centinaia di migliaia di insegnanti ogni giorno svolgono con competenza, serietà, generosità e passione il proprio lavoro: sono loro per primi a non tollerare comportamenti del tutto incompatibili con la funzione di chi ha il compito di istruire ed educare le giovani generazioni. Per atti che comunque rappresentano rare eccezioni (e questo andrebbe sempre sottolineato da chi vuol fare corretta informazione) non ci può essere tolleranza né indulgenza. Resta il diritto, anche per chi è accusato di azioni così gravi, di procedure che garantiscano un giudizio basato sempre su verifiche e riscontri sicuri: non sono mancati purtroppo casi di linciaggio mediatico rivelatisi poi privi di alcun fondamento. Anche di questa eventualità va tenuto conto, quando si ha a che fare con vicende sulle quali severità e prudenza devono andare di pari passo.
Affrontare il tema delle sanzioni disciplinari nel contratto significa per noi definire un quadro di garanzie per tutti: in primo luogo per le alunne e gli alunni, che vanno difesi dal rischio di essere vittime di comportamenti lesivi, sotto ogni profilo, della loro dignità. Nessuna tolleranza, dunque, per le violenze, ma nemmeno per atti, espressioni, modi di relazionarsi che possano configurarsi come molestia sessuale. Garanzie, nel contratto, anche per il personale (docente e non solo), attraverso una declaratoria puntuale delle condotte sanzionabili e il riconoscimento pieno dei diritti di assistenza e tutela nel corso del procedimento disciplinare, per ridurre e possibilmente eliminare ogni eccesso di arbitrarietà nella valutazione dei fatti e dei comportamenti.
Questa la nostra linea, coerente con l’impegno che come sindacato mettiamo in campo per affermare il valore di un prezioso lavoro di cura e la dignità di chi opera ogni giorno nelle nostre scuole, rendendo alla comunità un servizio fondamentale che è doveroso riconoscere in modo più adeguato.
Roma, 18 gennaio 2018
Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola
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