2017-12-28 21:45:00
Diplomati magistrale

Nuovo incontro il 4 gennaio tra i vertici del ministero dell'Istruzione e i sindacati per un ulteriore approfondimento su diverse problematiche aperte tra cui anche quelle derivanti dalla recente sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali e la prosecuzione del tavolo di confronto sul personale Ata. L'impegno di rivedersi il 4 - spiegano i sindacati Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua e Snals Confsal in una nota unitaria - è riportato nel verbale dell'incontro al Miur, nel quale si sottolinea anche l'esigenza, da tutti condivisa, di una sollecita ripartenza delle trattative per il rinnovo del


contratto, "avendo come riferimento imprescindibile l'accordo del 30 novembre 2016 a Palazzo Vidoni" e la sua concreta

attuazione come ribadito in una dichiarazione congiunta dei segretari generali di Cgil Cisl e Uil in cui si rivendicano 85

euro medi per comparto e il pieno ripristino delle prerogative negoziali su organizzazione del lavoro e orari.

La sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali non piace alla Cisl: "Non può certo lasciare soddisfatto chi, come la Cisl Scuola, - sostiene Maddalena Gissi, segretaria generale di categoria - ha sostenuto numerose azioni di ricorso amministrativo tendenti ad affermare il diritto dei diplomati magistrali ad accedere alle graduatorie ad esaurimento, fornendo agli interessati il necessario supporto legislativo, ma soprattutto impegnandosi perchè su un tema delicato e complesso come il reclutamento del personale docente si assumessero giuste e opportune scelte politiche". "Lo abbiamo fatto - prosegue - rivendicando sempre una gestione del reclutamento che riconoscesse giusto valore anche all’esperienza acquisita in anni di lavoro precario, o battendoci, da ultimo nel percorso di discussione e approvazione della legge 107 e dei suoi provvedimenti delegati, per ottenere una generale stabilizzazione del lavoro, chiedendo con forza che si assumessero a tempo indeterminato i tanti precari da anni in servizio, a prescindere dalla loro collocazione in graduatoria. Questo versante rimane ora più che mai quello su cui proseguire con determinazione ancora maggiore, sapendo che le soluzioni politiche non si improvvisano e che occorre sempre una grande capacità, su temi di questa natura, di comporre interessi e contro interessi, entrambi inevitabilmente presenti; ma sapendo anche quanto sia per sua natura esposta a esiti incerti e mai facilmente prevedibili la tutela per via giudiziaria, extrema ratio del sindacato quando le soluzioni politiche non si riescono a trovare, per miopia o mancanza di volontà di chi avrebbe il potere e il dovere di provvedervi, prosegue la nota. Di questa sentenza colpisce il vero e proprio rovesciamento che si registra rispetto a precedenti pronunciamenti, anche dello stesso Consiglio di Stato; a fare le spese di questo andamento ondivago di una giustizia amministrativa, che prima riconosce e poi disconosce diritti, rischiano di essere migliaia di persone per le quali la

Cisl Scuola proseguirà nella ricerca di una soluzione politica che saldi la tutela dei lavoratori e le esigenze di continuità didattica".

( 27 dicembre 2017 )

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