2017-07-03 16:00:00

Si è chiusa in termini negativi la concertazione che la Cisl Scuola, insieme alle altre sigle sindacali, aveva chiesto al MIUR sulla determinazione degli organici del personale ATA. La richiesta nasceva dal livello insoddisfacente delle informazioni ricevute in un precedente incontro e soprattutto dalla totale assenza di ogni impegno verso un incremento di dotazioni organiche in palese sofferenza. Se per quanto riguarda la completezza e la trasparenza dei dati la concertazione può ritenersi soddisfacente, altrettanto non si può dire per la complessiva inadeguatezza dell’organico, largamente insufficiente rispetto alle reali necessità del servizio scolastico. 
“Non è proprio possibile reggere la complessità delle funzioni svolte dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario – sostiene Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola – con organici che hanno subito riduzioni pesantissime nel triennio 2009-12, quando il taglio fu di 45.000 posti, una riduzione del 17%; un calo che non è stato più recuperato, anzi, si è aggravato con ulteriori 2000 posti sottratti dalla legge di stabilità per il 2015. Come se ciò non bastasse – continua Maddalena Gissi – altre norme di legge hanno reso aggravato le condizioni di lavoro e reso ancor più difficile la gestione dei servizi svolti dal personale ATA, soprattutto con l’assurdo divieto di sostituire chi si assenta anche per periodi lunghi”. 
È una situazione rispetto alla quale la stessa concertazione svolta, per quanto fondata su una legittima e doverosa richiesta di massima chiarezza, non sarebbe stata in grado di dare risposte risolutive. “Al punto in cui siamo – conclude Maddalena Gissi - non possiamo che ribadire quanto la Cisl Scuola ha già chiesto anche con iniziative specifiche di mobilitazione del personale ATA: serve una sede di confronto politico dalla quale possano scaturire impegni precisi di soluzione, se del caso con i dovuti e necessari passi legislativi, alle tante emergenze che affliggono il settore, emergenze delle quali non basta dirsi consapevoli se poi non si agisce con determinazione per affrontarle e superarle. Lo ripeto, non ci sono solo le legittime esigenze del personale di lavorare in condizioni meno stressanti e disagiate, è la piena funzionalità del servizio che va garantita, avviando per esempio le procedure di reclutamento per la copertura dei posti di DSGA oggi vacanti, o più in generale promuovendo un’efficace politica di semplificazione amministrativa che consenta di rendere più efficiente il lavoro degli uffici di segreteria”.

Roma, 28 giugno 2017

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