Quanto è accaduto in questi mesi in Italia, in Europa e nel mondo, in un funesto clima di morte ed orrore, deve indurre tutti a una seria riflessione sulla nostra vulnerabile umanità costretta a disegnare confini molto stringenti alla propria vita sociale e a rendere meno partecipati quei riti che hanno abitato la nostra memoria e costituito importanti linee direttrici nel nostro cammino verso l’acquisizione di decisivi diritti sociali.

25 APRILE, ANNIVERSARIO DELLA  LIBERAZIONE,IL NOSTRO PAESE CELEBRA LA PROPRIA FESTA NAZIONALE

Questa data, come è noto, da oltre 70 anni richiama alla nostra memoria il valore della libertà quale conquista civile e sociale pagata a caro prezzo di vite umane da quanti, allora, hanno partecipato alla Resistenza opponendosi all’oppressione del nazifascismo.

Carissimi,

nella speranza che questo lungo periodo di pandemia diventi per tutti al più presto solo un ricordo, sia pur sofferto, credo importante iniziare a proiettare lo sguardo al futuro dando diffusione ad un articolo di Enzo Spaltro (pubblicato sulla nostra Rivista nazionale “Scuola e Formazione” e ripreso nell’Agenda di Aprile 2021 del  sito web www.cislscuola.it) che, pur datato 2015, presenta una straordinaria fotografia della realtà sia della scuola, sia del contesto socio-politico.

Il prossimo 8 marzo si colloca in una fase storicamente scandita dalla pandemia durante la quale riuscirà molto difficile far brillare il tradizionale colore giallo mimosa della festa, sarà impossibile avvertire il profumo di questo fiore e sembrerà strano pronunciare la conclamata frase “buon 8 marzo”, perché il colore dominante sarà il nero, colore del lutto e del dolore.

E' noto a tutti che il 27 gennaio è stato individuato nel 2005 dall’Assemblea Generale dell’ONU come “il Giorno della Memoria” per ricordare, e soprattutto per riflettere, sui tristi, drammatici avvenimenti verificatisi nella seconda guerra mondiale “affinché simili eventi non possano accadere mai più”.

Ringrazio i docenti che hanno accolto l’invito alla collaborazione volta a diffondere le buone pratiche e, nel socializzare un loro eccellente lavoro effettuato con le proprie classi nel periodo prenatalizio, rinnovo a tutto il personale della scuola l’invito a farci pervenire i progetti didattici/organizzativi messi in atto in modo da esaltare e far conoscere a tutti i livelli le importanti energie presenti nelle scuole della nostra Provincia.

Carissime, carissimi,

a quanto pare il “Covid 19" ci chiede ancora ospitalità a “tempo indeterminato” mandando così in aria i nostri progetti e, soprattutto, la possibilità di mantenere i contatti vitali che ci hanno caratterizzato e ci caratterizzano come comunità.

Dato che, la comunicazione è alla base della nostra vita associativa, al di là delle informazioni che continueremo a farVi pervenire attraverso le newsletter, riteniamo opportuno ritagliarci uno spazio di dialogo per ampliare i nostri orizzonti e, soprattutto per non interrompere i nostri contatti.

Già da alcuni mesi di quest’anno solare, che si farà ricordare per la sua drammaticità, la scuola era tornata sotto i riflettori della politica, degli intellettuali, dei media e delle famiglie in quanto occorreva trovare nuove modalità di insegnamento-apprendimento per consentire a milioni di bambini e adolescenti di convivere con la pandemia senza doversi rassegnare al totale abbandono degli studi.

Carissime Carissimi,

considerata la particolarità anche di questo anno scolastico, che ci costringe ancora una volta a mantenere le distanze sul piano personale, come Cisl Scuola Bergamo riteniamo importante evitare l’interruzione della comunicazione e, pertanto, facciamo ricorso ai mezzi che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione.